Per diventare osteopata, è necessario avere tanta passione e tanta costanza. Bisogna essere pronti a tutto. Nel lontano 2000 mi sono fratturata tibia e perone sciando e per riprendere le normali attività ci ho impiegato sei mesi. Mio fratello, qualche anno dopo, ha avuto una frattura scomposta di tibia e perone. In tre sedute dall’osteopata camminava benissimo, senza problemi e senza dolore, a differenza mia. In seguito mia zia, ha iniziato ad andare nella clinica della scuola, dove mi sarei iscritta dopo aver finito le scuole superiori. Trovandosi bene me l’ha consigliata, sono andata all’open day e sentivo già un forte interesse.
Tutti dicono finchè non provi non sai. È vero! Per me lo è stato, di anno in anno anche con mille difficoltà, non mi sono mai sentita un pesce fuor d’acqua, sentivo che era la mia strada e più si faceva difficile più l’amavo. È importante dire che partivo da un mondo di lingue e commercio, eppure ce l’ho fatta anche con materie come biochimica con alla base chimica e fisiologia con alla base fisica, matematica e chimica. Ho amato e allo stesso tempo odiato anatomia. La perfezione del nostro corpo, è unica e rara direi. I poteri del corpo umano di autoregolazione sono complessi, ma sono magnifici.
Più studio, tuttora rimango sbalordita, estasiata. È il mio mondo, è la mia vita e per essa darei l’anima. È un mestiere che costruisci giorno per giorno con tanto studio ed impegno, ma ti regala tante soddisfazioni sia professionalmente che umanamente, perchè vedere un paziente dopo un tuo trattamento che ti ringrazia e stà meglio è una delle cose più belle anche se sul suo caso ci sei stato giorno e notte no stop.
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